La sintesi: Torino – Roma 3-1 / Col Gallo e il Falco il Toro vola

Non si poteva sperare di meglio per oggi: a leggere le formazioni pareva un incontro proibitivo, se non già deciso in partenza; da una parte la nostra difesa scricchiolante e incerta, dall’altra nomi ben noti e minacciosi e una riserva ancora temibile, cui i nostri tifosi consigliavano benevoli di riposarsi (pur rendendogli sportivamente onore) in uno dei loro striscioni. Tutto pienamente nello spirito sanguigno che informa il rapporto fra le due tifoserie, che da decenni oscilla fra il rispetto e la rivalità.

Ne è uscita una partita spettacolare, con due squadre continuamente vive, agguerrite e disposte a giocarsela fino al quinto minuto di recupero. Non a caso la Roma s’era spinta in attacco fin da subito, trovando spesso liberi o in grado di smarcarsi i suoi giocatori migliori e inducendo i nostri a rintanarsi prudentemente nella propria metacampo. Buoni segnali (o almeno migliori del solito) venivano da Hart, non soltanto sicuro nelle uscite, ma anche più preciso nei lanci, e dai centrocampisti con uno scatenato Boyé in testa.

Il primo pallone invitante dell’incontro tocca al 4° a Džeko, ma proprio Hart gli blocca la strada stoppandogli la conclusione; subito dopo ci prova anche Nainggolan, sfiorando di pochissimo il palo. Chi si aspetta un tiro al bersaglio dei romanisti, però, deve ricredersi quasi subito dopo: Belotti, che già ci aveva fatto accarezzare il brivido d’una vittoria in 9 contro 11 a Pescara, guida l’attacco nell’azione del primo goal, frutto di una pressione insistente che prima costringe Szczęsny alla respinta su tiro di Iago Falque, e poi alla resa sul poderoso colpo di testa del Gallo.

Cinque minuti più tardi, ancora Iago si abbuffa mancando il 2-0 per due volte nella stessa azione, liberato al tiro dal Gallo stesso con un delizioso rasoterra in acrobazia. Il pallone incoccia il palo e torna invitante allo spagnolo, che scaraventa il secondo tentativo addosso al portiere romanista per la disperazione del pubblico di casa. Nel primo tempo i giallorossi continuano a bivaccare nel centrocampo granata, senza però trovare gli spazi cosmici lasciati al Milan e all’Atalanta nei primi incontri di campionato; Hart fa onorevolmente il resto, parando le non poche conclusioni avversarie e sventando parecchi cross con la dovuta perizia, e al 40° Belotti non sfrutta per poco un altro contropiede eccellente, trovando Szczęsny altrettanto bravo sul suo tiro sapientemente angolato.

Si va all’intervallo non troppo fiduciosi, perché Totti entra in campo e il ricordo dell’ultima sconfitta patita a Roma è ancora forte, ma nella ripresa il Toro appare più determinato e, dopo una bellissima parata di Hart su una capocciata di Džeko e una dormita di Baselli che splendidamente servito si attarda davanti a Szczęsny facendosi soffiare il pallone, al 53° l’ennesimo contropiede propizia il 2-0: un bel lancio libera in corsa Belotti, che tentando il dribbling viene steso da Bruno Peres: è il terzo rigore di fila contro i capitolini in due stagioni. Lo batte e lo segna Iago Falque, più abile del Gallo a tirare angolato, ma non si fa quasi in tempo a tripudiare che De Silvestri ripete lo sciagurato (e inutile) fallo in area che già ci aveva fatto disperare in quel di Bergamo. Oltretutto Perotti, che subisce la scalciata del nostro terzino, poteva al massimo tentare un cross dal fondo, uno dei tantissimi su cui la difesa ha ottimamente vigilato per tutta la gara. Totti ringrazia e per l’ennesima volta ci stanga, rimettendo i giochi in forse.

Ciò nonostante, di fronte all’accenno di rimonta, il Toro non arretra e cerca anzi di consolidare il vantaggio riuscendoci al 65° con un pallonetto di Iago Falque, ancora ispirato da Belotti. Il tiro dal limite è deviato da un difensore e prende una traiettoria inarrestabile.

Pur senza estromettere dal campo la Roma (che tenterà un ultimo assedio nei minuti finali dell’incontro), il 3-1 esalta la squadra granata che si mantiene coraggiosamente in avanti sostituendo Iago con Martinez, anziché chiudersi a riccio come ci si poteva attendere, e sfiora il goal in altre due o tre occasioni con la stessa Lontra e con Zappacosta, mentre Boyé e Belotti proseguono incontrastati le loro scorribande sulle fasce e al centro.

La vittoria, meritata ed eccitante per come l’incontro è stato combattuto (quasi mai con violenza, tra l’altro), ha mandato in sollucchero anche gli appassionati di statistica: il Toro non batteva in casa la Roma da 26 anni in campionato, con un goal – ironia della sorte – di Romano, ma in Coppa Italia c’era riuscito più recentemente, a fine 2007, e in trasferta aveva saccheggiato l’Olimpico avverso nel maggio dello stesso anno con una rete di Muzzi, ex giallorosso come oggi lo era Iago Falque.

Tornando al presente, è sempre e ancora la statistica a confermare la bellezza della partita: 31 tiri in tutto (15 per noi e 16 per la Roma, ma con i granata assai più precisi perché 10 erano diretti in porta contro i 5 soli degli ospiti), 23 occasioni da rete, anch’esse quasi equamente ripartite (12-11), nonché 7 angoli a 13. Ingannevole, ma significativo, anche il dato sul possesso di palla: 38% – 62%, ma in quel 38% si è vista una gran squadra.

Altre sintesi stagionali:

Toro-Bologna 5-1
Toro-Pro Vercelli 4-1

2 pensieri su “La sintesi: Torino – Roma 3-1 / Col Gallo e il Falco il Toro vola

    1. Cruzemos los dedos… E intanto ci rivediamo i goal dell’incontro (consiglio di salvare l’immagine con nome per poterla ingrandire e guardare meglio, o di ingrandire direttamente il video premendo CTRL e il tasto “+”; o ancora di vedere la parte finale dell’articolo di oggi):

      Il fumetto della partita (dalla Gazzetta)

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