La sintesi: Crotone – Torino 0-2 / Toro e Crotoro

La faticosissima trasferta di Crotone, affrontata in una giornata poco brillante anche per via della stanchezza dei nostri giocatori reduci dalle partite con le rispettive nazionali, s’è risolta felicemente grazie a un doppio acuto del Gallo che oscura in parte i nostri guai difensivi (purtroppo anche oggi all’ordine del giorno).

Conscio del fatto che molti non avevano beneficiato di alcuna pausa negli ultimi 15 giorni e costretto a rinunciare a Barreca per un’influenza, l’irascibile Mihajlović deve aver fatto respirare la squadra per un tempo, ma stavolta ha corso seriamente il rischio di non riuscire a risolvere l’incontro nella ripresa. In difesa l’ex Primavera era rimpiazzato dal bravo ma ormai lento Moretti, che certo non poteva contribuire efficacemente alla spinta sulle fasce. Belotti, come sempre volenterosissimo, si è visto più dietro che in attacco per lunghi tratti, segnando quando meno ce l’aspettavamo.

A differenza della passeggiata di Palermo, dunque, la seconda vittoria esterna granata non è stata per nulla così scontata come i tifosi più ottimisti presagivano: c’è voluta la buona vena di Hart, che pure aveva contribuito nel primo tempo con un passaggio sciagurato “à la Padelli” a regalare palla agli avversari al limite dell’area e ad aumentare i brividi di chi teme, a ragione, partite come queste che si preannunciano già vinte e, purtroppo, molte volte finiscono male. Però il portiere inglese si è rifatto subito dopo rimediando al malfatto con una paratona e ha mostrato altre prodezze. Ci ha aggiunto del suo, va detto, anche l’arbitro Celi che ha convalidato la nostra prima rete nonostante Belotti fosse in posizione di fuorigioco abbastanza evidente e non ha concesso subito dopo un rigore manifesto ai calabresi. C’è da dirlo perché spiace imporsi in questo modo: queste gare bisognerebbe vincerle nettamente, anziché trascinarle avanti così a lungo e conquistare i tre punti senza pieno merito.

Inoltre il Crotone avrà anche i punti che ha, ma si è battuto come un toro (di lì il giocuzzo di parole del titolo) e ha sfiorato più volte un vantaggio che sarebbe stato giusto, mentre il Toro – quello con la maiuscola – ha faticato non tanto a condurre il gioco, quanto a convertire la propria supremazia in azioni pericolose. Le consuete folate arrembanti della compagine di Mihajlović si son viste ben poco: nei 45 minuti iniziali i granata tentavano solo un paio di conclusioni nemmeno tanto convinte e nella ripresa non insistevano più di tanto nell’aumentare la pressione. Per vincere, l’allenatore ha messo in campo la quarta punta (Boyé) dimostrando di voler rischiare anche se la giornata pareva storta. Ljajić, faro del nostro gioco, faceva la differenza portando letteralmente il pallone a spasso per il campo e prima sfiorava il vantaggio con un paio di tiri a giro, poi scoccava il lancio ispiratore per il goal di Belotti all’80°. I crotonesi non protestavano più di tanto (avrebbero avuto ragione a farlo, tra l’altro, perché il fuorigioco era netto, moviola alla mano), ma pochi minuti dopo se la prendevano visibilmente con l’arbitro per un rigore che Celi avrebbe potuto tranquillamente concedere.

Insomma, non ci hanno rovinato la festa, ma abbiamo fatto parecchio per tentare di guastarcela noi: gli ultimi assalti dei calabresi coglievano la nostra difesa in affanno; Rossettini, forse ansioso, interveniva su un corner avversario spingendo la palla all’indietro di testa e rischiava di battere Hart con un funambolico autogol. Un contropiede più tardi Boyé (entrato al posto di un deludente Baselli) sfavillava con un dribbling che lo portava fino in area crotonese; anziché provare la legnata, l’argentino la proponeva a Belotti, trovandolo libero sulla sinistra e servendolo per propiziare la bellissima rete del 2-0. Il tiro del Gallo entrava in rete con un tonfo ben udibile e molto soddisfacente.

Nel recupero un bel doppio intervento di Hart sigillava definitivamente la nostra porta e consentiva al Toro di tornare a casa con un “clean sheet”, cosa che non accadeva dalla partita di Pescara (!). La vittoria, pur controversa e con tutte le nubi del caso, cancella l’ombra di Carpi che aleggiava cupamente e pesantemente sul nostro umore prima e per un bel pezzo dell’incontro.

Statistiche a freddo (dal sito della Lega Serie A)

Il Toro ha tenuto palla come contro il Cagliari due settimane fa (66% contro il 34% del Crotone), ma se si contano le occasioni da rete (6 a 4 per i calabresi) e gli angoli (6 a 5 sempre per loro) si osserva che la gara di tre giorni fa ha avuto un andamento ben diverso: volenteroso e propositivo, il Crotone ha tirato in tutto 9 volte contro le nostre 12, risultando però nel complesso più pericoloso mentre noi abbiamo giocato più compassati per lunghi tratti. Partita non nervosa, con una sola ammonizione per parte e 16 falli in tutto (i pitagorici ne han commessi 10, noi 6).

Bar Ricate (la partita vista in un locale)

La notte prima della partita ho avuto gli incubi. Sportivi, s’intende: portieri che s’infortunano in serie, crotonesi che giuocano (e sottolineo “giuocano”) la partita della vita, il timore di una seconda Carpi che si trasforma in terrore, proprio ora che il gioco si fa interessante. Nel pomeriggio i tifosi del bar sono relativamente tranquilli (“Se giochiamo come sappiamo, non c’è partita”), ma fin dai primi minuti si capisce che il Toro è in forma ridotta e che tale resterà a lungo, per l’intera partita o quasi. Facciamo giusto in tempo a notare che il Crotone è allenato dal nostro ex Davide Nicola (“aveva segnato la terza rete in Toro-Mantova”), ma la testa è altrove e persino la ripresa bassa della telecamera ci innervosisce, rendendo più difficoltosa la visione dell’incontro; gli errori si susseguono e i padroni di casa, galvanizzati dal nostro letargo, si battono meglio di noi per tutto il primo tempo e per una bella porzione del secondo, tanto che entrambe le reti del Gallo vengono accolte da lunghi applausi di sollievo, oltre che dal regolamentare boato di esultanza. La certezza di vincere, col trascorrere dei minuti, si stava trasformando nella rassegnazione a uno squallido pareggio.

Altre sintesi stagionali:

Toro-Cagliari 5-1 – Devastanti
Palermo-Toro 1-4
– Spettacolo nello spettacolo
Toro-Fiorentina 2-1
 – Grinta e brividi
Toro-Roma 3-1
 (con bonus) – Col Gallo e il Falco il Toro vola
Toro-Bologna 5-1
 – A proposito di equilibrio
Toro-Pro Vercelli 4-1 – Come prima, più di prima?

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