La sintesi: Torino – Pisa 4-0 (dts) / Poker di primedonne

Troppo facile, avran pensato i nostri giocatori prima della partita. Tale sembrava infatti l’impegno di Coppa Italia contro il derelitto Pisa, rimaneggiato, sull’orlo del fallimento e in lotta per restare in B, al punto che non solo la squadra granata, ma anche parte del pubblico considerava l’incontro di qualificazione per gli ottavi come una seccatura. Pur non snobbandolo (come dimostrava la sua faccia infuriata vista più volte in TV durante i 120 minuti di partita), Mihajlović ha schierato per l’occasione le seconde linee, alias la panchina del Toro, compreso Padelli, lasciando a riposo il Gallo e Ljajić fino agli ultimi minuti del secondo tempo regolamentare.

La stranezza che più ha colpito i tifosi è stato vedere queste seconde linee comportarsi come primedonne e giocare con una sufficienza a tratti molto irritante, salvo qualche lodevole eccezione (come Maxi Lopez, scatenato e in campo dal primo all’ultimo secondo e l’esordiente Gustafson, entrato al posto di Obi che si era infortunato nel primo tempo); anche dopo che, per un infortunio, il Pisa ha dovuto proseguire la gara in dieci, non c’è stato verso di chiudere la contesa prima che entrassero i meglio fichi del bigoncio.

Così, dopo una serie di occasioni più o meno allettanti per noi e una paratona di Padelli nel bel mezzo della ripresa (forse un intervento decisivo, il suo, perché un inatteso 0-1 avrebbe confuso ancora di più una squadra in cattiva vena e molto squilibrata), e dopo che Ljajić prima e Belotti poi avevano sostituito Lukić e il deludente Martinez (che eppure in coppa è solitamente ispirato), si è dovuti ricorrere ai supplementari per segnare ben quattro reti, anche grazie alla stanchezza palese degli avversari, ben organizzati da Gattuso ma ormai allo sbando dopo tanto lottare. Sarebbe stato più opportuno, per non sfiancare anche noi stessi, fare anche una rete sola prima del 90° (o del 96°, se contiamo il recupero), ma siamo abituati ad anni di vacche magre e ci accontentiamo.

Un appunto possiamo farlo anche all’autore di questo blog, che in occasione dell’incontro col Chievo s’era lagnato dei favori arbitrali che abbiamo ricevuto. Questa volta, invece, Giacomelli ci ha negato due rigori che parevano abbastanza netti senza segnalarsi per altri episodi.

Dopo le lamentele è dunque arrivato lo show: Adem, dopo aver provato più volte il tiro e deliziato la scarna platea con alcune giocate strabilianti (e prima di prendere un palo), al 3° minuto di supplementare ha deciso che era ora di finirla e ha scoccato una fucilata dal limite imparabile per il pur bravo Ujkani. In realtà i problemi non erano terminati, perché di lì a poco uno svarione di Acquah regalava un’occasione al Pisa per pareggiare, ma Padelli – pur rinviando male – riusciva a sventarla. Nella miniripresa, forte di quell’1-0 liberatorio e cruciale, il Toro ha dilagato con Maxi (che ha cercato il goal in continuazione colpendo anche una sfortunata traversa), Boyé (gran rete che riscatta in parte una brutta partita) e Belotti (giunto in tempo per festeggiare con la sua prima rete nella competizione). Dopo la fatica e la paura di non passare, dunque, ecco il trionfo, anche se non è il caso di entusiasmarsi.

Per la prima volta visibile in TV, il Toro ha deluso gli spettatori di fede non granata, specie prima dei supplementari, prima di svegliarsi e prenotare gli ottavi contro il Milan (a San Siro) che si disputeranno a gennaio. Fateci giocare direttamente i supplementari contro i rossoneri, così la vittoria sarà garantita e sostanziosa.

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– Toro e Crotoro
Toro-Cagliari 5-1
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Toro-Fiorentina 2-1
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